L’Ucraina al gelo, le tutele ai sindaci e Macron indagato

L’Ucraina al gelo, le tutele ai sindaci e Macron indagato

25/11/2022
editorialista di Luca Angelini

Buongiorno.

Ieri mattina avevamo ventidue gradi in casa. Dopo gli scoppi dei missili a metà giornata il riscaldamento centralizzato si è spento, i rubinetti sono rimasti a secco e il blocco dell'energia non ci ha permesso di accendere le stufette elettriche d'emergenza. Ora siamo scesi a 16 gradi, se continua così, col freddo della notte anche la temperatura nelle stanze da letto potrebbe precipitare a 10 gradi, i muri allora si faranno gelati e la situazione è destinata a peggiorare nei prossimi giorni. Tra poco andremo alla fontana pubblica qui vicino e avremo almeno l'acqua per lavare i piatti.

Prima di rivolgere lo sguardo alle vicende di casa nostra, forse è bene non dimenticare cosa succede, in queste ore, in migliaia di case ucraine. Lorenzo Cremonesi ci è andato, in quelle case, a Kiev, e ha raccolto testimonianze come quella qui sopra. Scrive di «una strategia “medioevale” dell'esercito russo per assediare la capitale dell'Ucraina, una città di quasi tre milioni di abitanti, lasciandola al buio e al freddo».

La conferma che sia così la dà, a Marco Imarisio, proprio un russo: Pjotr Tolstoj, trisnipote del grande scrittore, vicepresidente della Duma, falco tra i falchi del potere putiniano: «Poche settimane fa cantavate vittoria. Adesso vi lamentate per la nostra strategia, che mi sembra efficace e lecita. Abbattendo ogni sua infrastruttura, rispediremo l'Ucraina nel diciottesimo secolo».

Andrea Marinelli e Guido Olimpio scrivono che, secondo l'ex generale americano Mark Hertling, «Mosca cercherà di “congelare” il conflitto come ha già fatto in altre crisi regionali, una pausa per poter riorganizzare le sue forze e ripartire all'assalto. Possibile un'ulteriore mobilitazione che però potrebbe non essere decisiva mentre appare improbabile un coinvolgimento della Bielorussia. Crescerà, invece, il ruolo dell'Iran attraverso invio di armi (droni, missili). È destinata a proseguire la campagna di terrore con la distruzione delle infrastrutture in Ucraina, tattica per spezzare il morale dei cittadini e costringere Zelensky a fare concessioni». Herling resta convinto che gli ucraini non si piegheranno al ricatto. Ma cosa farà l'Occidente?

(Se ve la foste persa, qui trovate l'analisi di Gianluca Mercuri sulla «profezia di Eisenhower» sulla Russia)

Meloni: «Più tutele per i sindaci»

«Il governo è al lavoro per modificare una serie di reati contro la pubblica amministrazione, a partire dall'abuso di ufficio». La premier Giorgia Meloni, intervenendo in videoconferenza all'assemblea dell'Anci a Bergamo, ha annunciato che il governo vuole cambiare le norme penali «il cui perimetro è così elastico da prestarsi a interpretazioni troppo discrezionali». Il Paese ha bisogno di correre, ha detto, ma i vincoli burocratici sono eccessivi e i sindaci hanno «paura della firma». L'intento del governo non è salvaguardare i furbi, assicura, ma tutelare gli onesti: «Non si reclama l'impunità, si chiedono regole certe». E ha ricordato che il «93% di contestazioni si risolve con assoluzioni o archiviazioni».

Quanto al Piano nazionale di ripresa e resilienza, Meloni — scrive Monica Guerzoni — «non pensa più a modifiche incisive del Piano, che Bruxelles non accetterebbe, ma parla di “verificare con la Commissione Ue le misure più idonee ad aggiornare il Pnrr”».

Calderone e il Reddito di cittadinanza

Sull'abolizione del Reddito di cittadinanza, la ministra del Lavoro, Marina Calderone, dice: «Andremo per gradi. Il governo non ha intenzione di dimenticare chi ha necessità di un sostegno economico. Lo ha detto anche il presidente del Consiglio presentando la manovra. La scelta di una soluzione ponte sul 2023 va in questa direzione: intervenire subito sugli occupabili per portarli a rientrare nel mondo del lavoro mentre si lavora a una riforma organica delle politiche attive e dei centri per l'impiego, riformulando nel contempo le misure di lotta alla povertà». E per chi ha in famiglia disabili, minori, anziani che rendono difficile l'occupabilità? «Per loro non cambierà nulla per il 2023 e si troveranno strumenti idonei dal 2024».

Calderone ha anche promesso che il taglio al cuneo fiscale previsto dalla legge di bilancio, da molti ritenuto troppo timido, sarà soltanto un primo passo «in avvicinamento agli impegni di legislatura, cioè il taglio del cuneo fiscale e contributivo entro il 5%».

Gli attacchi alla manovra

Il «gradualismo» di Calderone non basterà a placare le critiche delle opposizioni sulla manovra (ora al vaglio di Bruxelles). Enrico Letta la definisce «inadeguata» e annuncia la mobilitazione dem: «Il 3 dicembre sui territori e poi il 17 a Roma metteremo in campo le nostre controproposte».

Il suo collega di partito Graziano Delrio, intervistato da Maria Teresa Meli, aggiunge: «Deve essere molto chiaro che è una manovra assolutamente insufficiente, e, soprattutto, ingiusta. Si strizza l'occhio agli evasori fiscali con condoni e nello stesso tempo non si riesce a ridurre in maniera sostanziale le tasse sul lavoro, quando con un'inflazione al 12 per cento tutti i lavoratori dipendenti diventeranno più poveri. È una manovra che preoccupa molto perché non va al cuore dei problemi del Paese, della crisi economica e sociale. È un manifesto elettorale per dare un contentino ad alcune categorie ma perde di vista il popolo».

Letta non ha fatto cenno a Conte e alla sua manifestazione. Il M5S ha più volte denunciato che l'abolizione del Reddito provocherà un «massacro sociale».

C'è delusione anche nelle Regioni e fra i medici. Il budget per la sanità sale di 2 miliardi ma, scrive Margherita De Bac, «paiono spiccioli considerato che 1,4 se ne andranno via per fronteggiare il rincaro dell'energia, voce pesantissima nella gestione di ospedali e strutture sanitarie in genere».

Il caso Soumahoro

L'indagine sulle cooperative di braccianti gestite dalla sua famiglia (lui non è indagato, ma lo è, per malversazione, sua suocera Marie Therese Mukamitsindo) ha spinto Aboubakar Soumahoro ad autosospendersi dal gruppo di Alleanza Verdi Sinistra italiana alla Camera. «Ho commesso una leggerezza: avrei dovuto fare meno viaggi e stare accanto ai lavoratori. Avrei dovuto improvvisare visite per verificare» ha detto Soumahoro, intervistato ieri sera da Corrado Formigli a Piazza Pulita, su La7. «Ma — ha aggiunto — non sapevo delle indagini del 2019, altrimenti non mi sarei candidato».

«Mi avevano promesso tante cose. Un contratto, un lavoro, uno stipendio. Ho lavorato sei mesi. Niente contratto e niente stipendio. Ma la cosa che mi fa male è avere visto quei ragazzi trattati così: poco da mangiare, tante volte senza acqua, luce e riscaldamento» dice, a Virginia Piccolillo, Mohammed el Motarajji, 22 anni, studente marocchino di ingegneria, venuto dal Marocco per lavorare e poter continuare a pagarsi l'università, tra i migranti accolti nella struttura gestita dalla suocera di Soumahoro.

Il tetto sul gas

Tetto al prezzo del gas rimandato a un nuovo consiglio Energia straordinario in dicembre, probabilmente il 13, ma accordo raggiunto sulle nuove misure sugli acquisti congiunti di metano, sul meccanismo di solidarietà e sulla semplificazione delle autorizzazioni per l'istallazione delle rinnovabili. L'intesa, però, sarà approvata nel momento in cui ci sarà anche quella sul gas price cap, in una logica di «pacchetto» fortemente sostenuta dall'Italia e da altri Paesi. Ieri la presidenza ceca di turno ha cercato di mostrarsi ottimista: «Non stappiamo lo champagne, ma almeno mettiamo le bottiglie in frigorifero», ha detto il ministro dell'Industria Jozef Síkela.

Nel suo editoriale, Daniele Manca scrive, però, che «è tempo che l'Europa sia ambiziosa anche sul fronte dell'energia. Cosa che non è».

E l'Ungheria spacca la maggioranza

L'Ungheria spacca la maggioranza di governo al Parlamento Ue. Fratelli d'Italia e Lega (con Gianna Gancia astenuta), si sono schierati dalla parte di Budapest. Forza Italia (nella quale Massimiliano Salini si è astenuto) in linea con il Ppe per la difesa dello stato di diritto. Come spiega Francesca Basso, ieri a Strasburgo «la plenaria ha votato una risoluzione, non legislativa, in cui gli eurodeputati invitano la Commissione e il Consiglio Ue a non cedere alle pressioni di Budapest che sta sistematicamente bloccando decisioni importanti dell'Unione e di adottare le misure contenute nel meccanismo sulla condizionalità dello stato di diritto, che prevede il congelamento dei fondi Ue se un Paese mette in pericolo il bilancio comunitario. La risoluzione è stata approvata a larga maggioranza con 416 voti favorevoli, 124 contrari e 33 astensioni. L'Ungheria rischia di perdere 7,5 miliardi di euro di fondi strutturali».

Macron indagato

La giustizia francese indaga sui conti delle campagne elettorali del presidente Emmanuel Macron del 2017 e 2022. Dopo una prima inchiesta preliminare aperta nel marzo scorso a carico della società di consulenza McKinsey per frode fiscale, ieri si è avuta notizie di altre due indagini: una per «conservazione non conforme dei conti di campagna e sottostima di elementi contabili», riguardo alla partecipazione di McKinsey nella corsa di Macron all'Eliseo del 2017 e del 2022; l'altra per «favoritismi e occultamento di favoritismi». I magistrati vogliono verificare la regolarità dei rapporti tra i consulenti McKinsey e il candidato, poi presidente, Macron.