L’intervista a Giorgia Meloni, le colpe su Ischia e il terremoto in casa Juve

L’intervista a Giorgia Meloni, le colpe su Ischia e il terremoto in casa Juve

29/11/2022
editorialista di Luca Angelini

Buongiorno.

«Alcuni sono rimasti spiazzati dalle scelte di un governo che, si diceva, avrebbe favorito i ricchi: noi abbiamo scelto invece di sostenere i più fragili e rafforzare la classe media
».

Lo rivendica la premier Giorgia Meloni nell'intervista che, a un mese dall'arrivo a Palazzo Chigi, ha concesso al direttore del Corriere, Luciano Fontana. Intervista che sarà, di sicuro, materia di dibattito — e, prevedibilmente, di distinguo, confutazioni e magari polemiche politiche — per giorni a venire. Riassumerla qui sarebbe impossibile. Ci limitiamo a riportarne alcuni passaggi. Tempo e modo per ritornarci ce ne sarà di sicuro, anche nella nostra newsletter.

Ischia e il dissesto idrogeologico:

«In Consiglio dei ministri abbiamo preso un impegno: approvare entro l'anno il Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico. Inoltre, i ministri competenti effettueranno una ricognizione sia delle risorse già esistenti sia del personale da mettere a disposizione dei Comuni, a partire da quelli più piccoli. Abbiamo poi dato mandato al ministro Musumeci di creare un gruppo di lavoro interministeriale per programmare interventi di medio e lungo periodo. C'è tantissimo lavoro da fare ma serve anche un approccio culturale diverso da parte di tutti. Perché ogni euro investito sulla cura del territorio è un euro investito per dare ai nostri figli un'Italia più sicura e protetta».

L'Ucraina, la Russia e la Cina:

«Putin non sta dimostrando grande volontà di trattativa. Vale la pena continuare a sostenere l'Ucraina perché la possibilità di aprire un tavolo può nascere solo sulla base di un equilibrio delle forze in campo. Ho parlato con Xi dell'importanza che la Cina può avere per tenere vivo un canale diplomatico con Mosca. Ci siamo anche detti, con trasparenza, che Italia e Cina sono due Stati molto distanti ma che hanno storie millenarie alle spalle che possono consentire un dialogo, pur nelle profonde differenze».

Il Covid e la campagna vaccinale:

«Noi abbiamo un atteggiamento molto responsabile. Abbiamo per esempio prorogato l'obbligo delle mascherine in Rsa e ospedali, per proteggere anziani e fragili. Il ministro Schillaci ha annunciato una campagna per incentivare le vaccinazioni, sia per il Covid che per l'influenza stagionale, tra queste categorie. Quello che è cambiato è l'approccio, non più basato sulla coercizione ma sulla responsabilizzazione e sull'informazione, e il fatto che le nostre decisioni saranno sempre basate su evidenze scientifiche».

Il reddito di cittadinanza:

«Tutti sanno che io ho sempre contestato il principio del reddito di cittadinanza, ma mi pare che fossero d'accordo anche molti altri. Vedere il Pd, che votò contro l'istituzione del reddito, oggi scendere in piazza per difenderlo dimostra la strumentalità di certe posizioni. Il reddito non è stato utile a contrastare strutturalmente la povertà e non ha funzionato come strumento di inserimento nel mercato del lavoro».

Le critiche di imprese e sindacati:

«Bonomi (presidente di Confindustria, ndr) dice che non si è fatto nulla per le imprese. Devo segnalare che abbiamo liberato 30 miliardi per destinarli interamente al caro energia. Questo non ci ha impedito di dare segnali come la decontribuzione, il taglio al cuneo fiscale (la misura più costosa della manovra), il rinvio della Sugar e Plastic tax, il dimezzamento della tassazione sui premi di produttività e la detassazione dei fringe benefit. Più della metà delle risorse che abbiamo messo in campo è destinata alle aziende. Certo vorremmo fare di più ma purtroppo siamo in emergenza; le sole misure per l'energia costano circa 5 miliardi di euro al mese. Landini (segretario generale della Cgil, ndr) dice invece che non abbiamo fatto nulla per poveri. E allora come definirebbe l'indicizzazione delle pensioni minime al 120%, l'aumento del 50% dell'assegno unico per i figli, i 500 milioni contro il caro carrello e il taglio del cuneo fiscale per i redditi più bassi? Sull'accusa di aiutare le categorie che pagherebbero meno tasse come gli autonomi la considero un tipico pregiudizio della sinistra e non l'ho mai condiviso».

I migranti e il rapporto con l'Europa:

«I rapporti con l'Europa sono buoni. Il primo incontro l'ho fatto a Bruxelles proprio perché volevo dare il segnale di un'Italia pronta a collaborare, difendendo il proprio interesse nazionale, come mi pare legittimamente facciano tutti. Non ho mai avuto problemi con la Francia né li ho oggi. Tra l'altro ho avuto uno scambio di messaggi con Emmanuel Macron qualche giorno fa. Al di là delle dichiarazioni di alcuni esponenti del governo francese sui migranti, incomprese dai più, i nostri rapporti bilaterali proseguono. La posizione italiana ha portato un risultato concreto: per la prima volta la rotta del Mediterraneo centrale viene considerata prioritaria in un documento della Commissione Ue; non era mai accaduto e non sarebbe accaduto se non avessimo posto il tema. L'Italia non può essere abbandonata, non è scritto in nessun trattato che debba essere l'unico punto di sbarco possibile in Europa. La questione della migrazione va affrontata strutturalmente e sono pronta a parlare con tutti perché a me interessa risolvere i problemi, ma dalla questione energetica al Pnrr mi sembra che da parte dei vertici delle istituzioni europee vi sia massima disponibilità».

«Non sono io ma l'agenzia europea Frontex a dire che alcune Ong rappresentano un fattore di spinta dei flussi di migranti illegali, con conseguenze sia sugli arrivi che sui morti in mare. Penso che uno Stato serio non possa tollerare questi fenomeni di illegalità. L'approccio di alcune Ong, che svolgono una attività prevalentemente ideologica che ha poco a che fare con le norme del diritto internazionale in tema di salvataggio in mare, trova una naturale convergenza con gli interessi degli scafisti».

La tutela dei diritti civili:

«Non ci si deve aspettare niente di diverso da quello che abbiamo detto: nessuno dovrà temere per le proprie scelte individuali e per la propria libertà. Non abbiamo alcuna intenzione di comprimere diritti ma semmai di aggiungerne. Per intenderci, ribadisco che non voglio né abolire né modificare la legge 194 ma offrire un aiuto in più a quelle donne che pensano di ricorrere all'interruzione di gravidanza perché, ad esempio, spinte dalle difficoltà economiche».

Le querele e i rapporti con i giornalisti:

«Io ho presentato la querela quando ero capo dell'opposizione. L'ho fatto non perché Saviano mi aveva criticato sull'immigrazione ma perché, nel tentativo vergognoso di attribuirmi la responsabilità della morte in mare di un bambino, mi definiva in tv in prima serata una “bastarda”. E quando gli è stato chiesto se quella parola non fosse distante dal diritto di critica ha ribadito il concetto. Non capisco la richiesta di ritirare la querela perché ora sarei presidente del Consiglio: significa ritenere che la magistratura avrà un comportamento diverso in base al mio ruolo, ovvero che i cittadini non sono tutti uguali davanti alla legge?»

«Io sono una persona che alle domande risponde e non credo di essere nervosa. Vedo invece da parte di alcuni giornalisti un nervosismo nei miei confronti che non avevo ravvisato in passato. (...) Comunque, non voglio alimentare ulteriori polemiche. Dalla prossima conferenza stampa potrei ripristinare le regole del mio predecessore con il quale non ci furono mai problemi».

Gli alleati-rivali:

«Berlusconi lo sento spesso, su tutte le questioni fondamentali. Anche con Salvini c'è un rapporto costante e continuo. Alcune posizioni che possono sembrare distoniche non mi preoccupano, sono sicura e posso rivendicare di aver condiviso tutte le scelte principali di questo governo. E intendo continuare a fare così. (...) So che questo governo durerà a lungo, anche perché l'Italia ha pagato per troppo tempo l'assenza di stabilità».

La maggioranza «indisciplinata»:

«Molto meno di tante maggioranze che ho visto in passato. Non ho condiviso alcune proposte o dichiarazioni di cui parliamo, anche se qualche volta si è montato il caso ad arte. L'ho detto direttamente alle persone interessate quando non ero d'accordo. L'importante è che ci sia l'onestà di distinguere le proposte di singoli parlamentari di maggioranza rispetto dalle azioni del governo».

La «sponda» di Renzi e Calenda:

«Non penso che la maggioranza abbia bisogno di allargarsi a qualcuno perché è solida. Ciò non toglie che se alcuni all'interno dell'opposizione vorranno condividere con noi alcune proposte ci sarà sempre la nostra disponibilità».

La manovra di bilancio

Intanto, però, il governo ha dovuto mettere il freno all'innalzamento da 30 a 60 euro della soglia sotto la quale un esercente può rifiutarsi di accettare un pagamento con carte digitali. «Sono in corso interlocuzioni con la Commissione europea dei cui esiti si terrà conto nel prosieguo dell'iter della legge di Bilancio» ha precisato ieri una nota di Palazzo Chigi. Il motivo è che la spinta verso i pagamenti digitali era tra le misure che il governo Draghi aveva promesso per ottenere i fondi del Pnrr. E accoppiare il limite ai pagamenti con il Pos con il già deciso innalzamento del tetto al contante rischia di far alzare più di un sopracciglio a Bruxelles sull'effettiva volontà del nuovo esecutivo di condurre la promessa lotta all'evasione fiscale (come ricorda Fabio Savelli, «l'imposta sul valore aggiunto è la più evasa nell'Ue — pesa per circa 93 miliardi di euro nel bilancio —. Per l'Italia raggiunge i 30 miliardi, la più alta nella Ue, con un tax gap, cioè la differenza tra il dichiarato e l'atteso in termini di incassi erariali, di circa il 20%»).

Molte le misure ancora in discussione e che potrebbero essere riviste o aggiunte. Come il contributo di solidarietà a carico delle aziende energivore o il reddito di cittadinanza cumulabile con lavori stagionali o saltuari, o anche le spese per lo smantellamento del nucleare tolte dagli oneri di sistema nelle bollette. Confermata anche nell'ultima versione del testo della manovra la stretta su Opzione donna, l'anticipo pensionistico per le lavoratrici che rischia a questo punto di essere solo per poche: l'età minima sale a 60 anni; scende a 59 anni per chi ha un figlio, a 58 dai 2 in su. Possono accedere solo caregiver, o donne con invalidità dal 74% in su o licenziate (o dipendenti di aziende in crisi). Alla fine riguarderebbe appena 2.900 lavoratrici.

La tragedia di Ischia


Oltre al bilancio dei morti — ieri è stata ritrovata l'ottava vittima, Michele Monti, 15 anni, fratello di Francesco e Maria Teresa, i cui corpi erano stati recuperati domenica; e si cercano ancora quelli dei loro genitori, Gianluca Monti e Valentina Castagna — più passano le ore e più si aggrava l'elenco delle inadempienze, delle violazioni e delle omissioni che hanno portato al tremendo costo umano della frana di Ischia. Le parole, criticatissime, del ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin — contro l'abusivismo edilizio, «basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti coloro che lasciano costruire» — sono senz'altro sopra le righe. Angelo Bonelli, leader di Europa verde, ha gioco facile nel ricordare che «Pichetto fa parte di un partito (Forza Italia, ndr) che ha legalizzato il cemento abusivo con ben due condoni, e su di essi ha costruito il suo consenso». E bene fa Massimo Franco a ricordare, a proposito del «condono» su Ischia del governo Conte I, che «allora, due forze populiste furono solo le ultime in ordine di tempo a stipulare un tacito patto di scambio: favorire le famiglie che si illudevano di potere costruire case abusive violando le regole senza correre pericoli. I favori reciproci tra politica e proprietari sono cominciati molto prima, dal secolo scorso. E chiamano in causa tutti, senza distinzione».

Basta mettere in fila un po' dei titoli del Corriere di oggi per farsi un'idea della gravità di quanto accaduto sull'isola nei decenni: «Case abusive, Sos inascoltati: così Ischia frana»; «Le mappe di rischio e la via del disastro: “Lì non dovevano esserci abitazioni”»; «“Evacuate l'area”: le 23 mail senza risposta dell'ex sindaco»; «I 26 anni per abbattere una villa» (abusiva); «I terrazzamenti spariti e i canali trascurati: un secolo di errori». Come ha scritto sabato Gian Antonio Stella, «si sapeva, che poteva succedere ancora. Si sapeva. Forse mai come in questo caso, infatti, una lunga storia di errori dimostrava come l'isola fosse da sempre esposta a tutti i rischi: quelli sismici, quelli idrogeologici e più ancora quelli dovuti all'insipienza dell'uomo». E, senza inchieste sulle responsabilità e provvedimenti radicali, le lacrime di oggi non basteranno a evitarne altre domani.

Le proteste in Cina

Non riuscendo a realizzare il sogno Covid Zero, il Partito-Stato di Xi Jinping in queste ore si sta dedicando all'azzeramento delle proteste. A Pechino e Shanghai la polizia ieri notte era fuori in forze, per prevenire nuove manifestazioni dopo quelle del fine settimana, quando la folla esasperata aveva osato invocare le dimissioni di Xi. Come scrive il corrispondente da Pechino Guido Santevecchi nel suo editoriale, «i tecnocrati comunisti sembrano in stato confusionale, forse non avevano detto a Xi tutta la verità: è questo il rischio principale di un potere piramidale con un uomo solo al comando per molti anni». (Questione approfondita anche da Gianluca Mercuri nella nostra Rassegna)

Mosca contro il Papa sull'Ucraina

Il Papa non è solo «russofobo», ma «perverte la verità»: parola di Maria Zakharova, nota portavoce del ministero degli Esteri russo. È crisi aperta tra la Santa Sede e il Cremlino. Lorenzo Cremonesi fa notare che «neppure la famosa frase pronunciata da papa Francesco nei primi giorni della guerra, quando definì il patriarca ortodosso a Mosca Kirill “chierichetto di Putin”, esortandolo a lavorare assieme per la pace, aveva sollevato reazioni tanto dure». A irritare il Cremlino,le parole del Papa alla rivista dei gesuiti America: «Quando parlo dell'Ucraina parlo di un popolo martirizzato. Se hai un popolo martirizzato, hai qualcuno che lo martirizza…».

Non stupisce che, sulla disponibilità di Francesco ad andare in visita sia a Kiev che a Mosca (ma non in una soltanto delle due), il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, abbia detto ieri che, pur dando il benvenuto all'offerta papale, «la si ritiene al momento irrealizzabile».

Di Ucraina si parlerà oggi anche alla Camera, in un dibattito che Maria Teresa Meli prevede possa creare divisioni nelle forze politiche: «Fratelli d'Italia, Lega e FI hanno preparato un testo su cui però per ore c'è stato un braccio di ferro sulla decisione di prorogare fino al 31 dicembre 2023 gli aiuti militari, “previo indirizzo delle Camere”. Si tratta di un emendamento che sarà inserito nel decreto sulla partecipazione italiana alle missioni Nato in discussione al Senato, ma che Giorgia Meloni, per fare chiarezza una volta per tutte, anche nella sua maggioranza, vuole sia inserito nella mozione di Montecitorio. Insieme a un altro passaggio, quello sulla spesa “per la difesa pari al 2% del Pil entro il 2028”. Metà Pd sarebbe per astenersi sulla mozione della maggioranza ma questi due passaggi rischiano di spaccare i dem. Il Terzo polo, invece, ragiona sull'astensione, ma non ha ancora deciso».

Le altre notizie

• «È emerso un corpo sostanzialmente integro, che si è ben conservato considerata la profondità nella quale è stato interrato per oltre un anno e mezzo. Indossava gli stessi abiti al momento dell'interramento». Sono parole del procuratore di Reggio Emilia, Gaetano Calogero e fanno capire che, ormai, non ci sono praticamente più dubbi che quel corpo sia quello di Saman Abbas, la ragazza di origine pakistana uccisa dai familiari a Novellara. La certezza arriverà dagli esami del Dna. Ma gli accertamenti sul cadavere dovrebbero anche dare indicazioni su come sia stata uccisa.

• Si vendevano i morti, come da testuale conversazione intercettata; investivano le banconote delle mazzette (di solito 50 euro a «colpo») in benzina e cialde per le macchinette del caffè. E benedicevano il Covid per l'enorme quantità di decessi e, di conseguenza, di guadagni illeciti: pretendevano denaro dai parenti per far vedere loro e salutare per un'ultima volta i propri cari. È quanto succedeva, secondo un'indagine dei carabinieri, all'ospedale di Saronno (Varese). Due arresti, più otto misure interdittive. Coinvolta una consistente parte del personale addetto all'obitorio dell'ospedale, e quattro imprenditori del settore pompe funebri.

La scuola con il miglior punteggio d'Italia è il liceo scientifico «Pier Luigi Nervi» di Morbegno (Sondrio) che torna in vetta con un punteggio inarrivabile di 94.42/100. A Milano il vertice della classifica è invariato sia per i classici che per gli scientifici; terremoto a Roma tra i classici, conferma per gli scientifici. Ecco Eduscopio 2022 (www.eduscopio.it), la mappa interattiva delle migliori scuole superiori d'Italia redatta dalla Fondazione Agnelli. Quest'anno misura anche gli effetti della chiusura delle scuole per il Covid. Lo spiega il direttore della Fondazione Andrea Gavosto: «Ha avuto anche forti ripercussioni sui percorsi dei diplomati degli istituti tecnici e professionali che hanno cercato lavoro: il tasso di occupazione è diminuito dell'11%».

• Un divario che cresce spinto da caro-energia, inflazione e conflitto in Ucraina tanto da arrivare a definirlo «Mezzogiorno sotto choc» con la recessione in vista. Impietosa e grave la fotografia del nuovo Rapporto 2022 della Svimez che vede la «riapertura della forbice di crescita tra Nord e Sud Italia: si è interrotto il percorso di ripresa nazionale che aveva portato nel 2021 il Meridione a partecipare alla ripartenza con un Pil del 5,9%». L'effetto porta 500 mila nuovi poveri solo nel Mezzogiorno e un Pil nel 2023 in picchiata a -0,4%, contro un dato medio nazionale dello 0,5%. E l'occupazione resta al palo: sempre più precaria e di bassa qualità e quella femminile sempre più lontana dalla media Ue.

La pagina sportiva

Un terremoto. Anzi, come scrive Massimiliano Nerozzi, «la fine di un'Era — quella della Juve di Andrea Agnelli, durata 4.576 giorni — sta in tre pagine di comunicato, uscito a tarda sera, dopo aver avvertito la Consob: il presidente, il vice Pavel Nedved e l'ad Maurizio Arrivabene hanno rimesso le proprie deleghe» e è così decaduto tutto il cda della società bianconera. Nominare il nuovo toccherà all'assemblea degli azionisti, convocata per il 18 gennaio del prossimo anno. Sulla decisione hanno pesato «le carenze e criticità rilevate dalla Consob e i rilievi sollevati da Deloitte&Touche, società di revisione» del club»; ma, soprattutto, l'inchiesta della Procura di Torino. Quella che ha indagato i vertici bianconeri con l'accusa di false comunicazioni sociali e al mercato, ostacolo agli organi di vigilanza e false fatture per operazioni inesistenti. Oltre allo stesso club, per responsabilità amministrativa. (Qui la lettera di Agnelli ai dipendenti)

Ai Mondiali di calcio in Qatar, ieri il Brasile è approdato agli ottavi, battendo 1 a 0 la Svizzera. Lo stesso ha fatto il Portogallo, vincendo per 2 a 0 con l'Uruguay. Nelle altre partite, Camerun e Serbia hanno pareggiato 3 a 3, mentre il Ghana ha battuto la Corea del Sud per 3 a 2. La partita di cartello di oggi è, per motivi non soltanto calcistici, Iran-Stati Uniti (ore 20).