Bye bye Rutte, vai vai Svitolina | | | di michele farina |
| | In Olanda il veterano premier Mark Rutte annuncia il suo addio alla politica. A Wimbledon una tennista ucraina e una rivale bielorussa firmano sull'erba una sorta di rispettoso armistizio. Joe Biden, che dalla madre irlandese ha ricevuto l'imprinting di non inchinarsi mai davanti agli inglesi, fa visita a re Carlo nel castello di Windsor sulla via per Vilnius, trasformata in fortezza alla vigilia del vertice Nato. Vi raccontiamo anche l'ultima sparata di Erdogan sull'Europa, le voci su un incontro segreto Putin-Prigozhin, la guerra vista da un affollato ufficio postale in Donbass, le nuove accuse di molestie per Gerard Depardieu. E in fondo, un'altra perla della serie Segreti del Sud Ovest, che mette insieme (dentro un ranch) John Wayne e il Piano Marshall.
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| 1. Alla vigilia del vertice: cosa offre la Nato? | | di viviana mazza inviata a Washington | | | | I membri dell'Alleanza Atlantica che si riuniscono in Lituania domani e dopo vogliono che Kiev veda progressi nel suo rapporto con la Nato, ma vogliono anche evitare promesse specifiche, come una tempistica per l'ingresso nell'Alleanza che sarebbero poi costretti a rispettare. La Nato è divisa sul tema. Alla testa di questo approccio cauto, insieme con la Germania, c'è il presidente americano Biden che dopo un sabato al mare in Delaware, è apparso in un'intervista alla Cnn in cui ha escluso l'ingresso immediato di Kiev nella Nato, definendosi invece ottimista sul fatto che al più presto si verifichi l'ingresso della Svezia â cosa di cui ha parlato in una telefonata lunga un'ora con Erdogan in volo sull'Air Force One verso Londra. Ma che cosa offrirà la Nato all'Ucraina al vertice di Vilnius? (qui l'articolo completo). | | | | | | |
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| 2. Il freddo Biden tra Zelensky e re Carlo | | di luigi ippolito corrispondente da Londra | | | | La «relazione speciale» non è mai stata così gelida: Joe Biden è arrivato a Londra nel momento in cui i rapporti fra Stati Uniti e Gran Bretagna, in teoria i due più stretti alleati dello schieramento occidentale, sono particolarmente accidentati. Il presidente Usa è sulla via di Vilnius, dove parteciperà al vertice Nato, ma ha trovato il tempo per una tappa britannica di poche ore durante la quale incontrerà il primo ministro Rishi Sunak e soprattutto re Carlo. Si tratta del sesto incontro fra Biden e Sunak: ma quello di stamattina a Downing Street presenta più di un motivo di attrito... (qui l'articolo completo). | | | | | | |
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| | | «Credete davvero che la Wagner o l'esercito bielorusso potrebbero attaccarci? Noi siamo nella Nato, perché dovremmo temerli? Non hanno il coraggio». Lungo il confine che separa la Lituania dalla Bielorussia, e dunque l'Alleanza Atlantica dal mondo che sta con Mosca, i cittadini si sentono al sicuro. Eppure, una manciata di chilometri più a ovest, Vilnius si è letteralmente blindata in vista del summit della Nato che si apre oggi. Del resto, il filo spinato che corre tra i due Paesi dista appena 32 chilometri, e solo 150 separano la capitale dall'exclave di Kaliningrad. Sistemi anti-missili Patriot all'aeroporto di Vilnius
- Così la città , grazie al supporto degli alleati, è stata trasformata in una vera e propria fortezza: «Sarebbe irresponsabile», commenta la presidente Gitanas Nauseda, «non difendere in maniera adeguata i nostri cieli mentre Joe Biden e altri 40 leader stanno per arrivare». Non ci saranno, infatti, solo i presidenti/premier dei 31 Paesi membri, ma anche quelli di Giappone, Australia, Nuova Zelanda e Corea del Sud. E poi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che chiede da tempo che il suo Paese sia ammesso nell'Alleanza.
- A supplire alle carenze degli arsenali del Paese baltico (che non arriva ai 3 milioni di abitanti) ci hanno pensato gli alleati più vicini. La Germania ha inviato dodici sistemi di difesa aerea Patriot, otto sono già in posizione nell'aeroporto della città da venerdì mattina, i cannoni puntati in direzione della Bielorussia. La Spagna ha fornito sistemi antiaerei Nasams, la Francia obici Caesar; e poi jet militari di Berlino, assieme a quelli finlandesi e danesi, sono stazionati nelle basi lituane. Dal Regno Unito sono arrivati sistemi di difesa dai droni. Altri Paesi hanno messo a disposizione materiale di difesa da eventuali attacchi con armi chimiche, biologiche e nucleari. E poi gli uomini.
- Un migliaio di soldati nella sola Vilnius, oltre a forze speciale polacche e tedesche dotate di elicotteri. La Lituania ha triplicato le guardie che sorvegliano i confini, col supporto di Lettonia e Polonia. Un segnale di unità , ma anche della necessità di garantire arsenali permanenti più numerosi ai tre Paesi baltici, specie per la difesa aerea: «Vedremo cosa accadrà in questi due giorni â ha detto Nauseda â Poi lavoreremo con gli alleati per istituire una forza comune per una costante difesa aerea».
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| 4. Prigozhin al Cremlino? | | Il presidente russo Vladimir Putin e il fondatore dell'esercito privato Wagner, Evgeny Prigozhin, autore della fallita rivolta di giugno, si sarebbero incontrati al Cremlino lo scorso 1 luglio. A dirlo è il quotidiano francese Libération citando fonti di intelligence occidentali. Secondo il giornale transalpino Prigozhin avrebbe parlato anche con il generale Viktor Zolotov, comandante della guardia nazionale Rosgvardia e fedelissimo del presidente, e con Sergei Naryshkin, il capo dell'intelligence straniera russa. Prigozhin al Cremlino avrebbe «negoziato il destino del suo impero» (qui tutti gli aggiornamenti sulla guerra e sulla crisi russa). | | | | | | |
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| 5. Erdogan: Svezia nella Nato? Prima la Turchia nella Ue | | Una boutade? Un ricatto serio? Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, in partenza per il vertice Nato a Vilnius, ha affermato che l'Unione Europea dovrebbe aprire la porta all'adesione di Ankara, e in cambio la Turchia potrebbe approvare l'entrata della Svezia nella Nato. «Per prima cosa, apriamo la strada per la Turchia nella Ue, e poi noi apriamo la via per la Svezia nell'Alleanza, come abbiamo fatto con la Finlandia». | | | | | | |
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| 6. La strage nell'asilo cinese | | | Le 7 e 40 di questo lunedì mattina, l'ora in cui i genitori in Cina portano i bambini a scuola. Davanti a una materna di Lianjiang, nella provincia del Guangdong, un uomo armato di coltello li ha attaccati. Ha ucciso sei persone: una maestra, due genitori, tre piccoli, prima di essere fermato all'ingresso dell'asilo. «L'assassino è stato arrestato alle 8, si chiama Wu, ha 25 anni e ha agito intenzionalmente». Fine delle informazioni da parte della polizia. Il killer con il coltello
- Solo fra qualche mese un altro comunicato ci informerà sulla condanna, probabilmente alla pena di morte: di solito l'annuncio del tribunale arriva dopo l'esecuzione della sentenza capitale. Questi fatti si ripetono in Cina, ne emergono quattro o cinque ogni anno, relativamente pochi per un Paese di 1,4 miliardi di anime, ma comunque vengono confinati in poche righe nelle pagine interne di cronaca sui giornali locali. La strategia delle autorità è di mettere tutto a tacere per evitare l'effetto emulazione. Eppure i casi si susseguono, documentati da foto e filmati sui social network, prima che intervenga la censura a «moderare il dibattito» cercando di cancellare ogni traccia... (qui l'articolo completo).
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| 7. All'ufficio postale, folla e cannonate | | di lorenzo cremonesi inviato a Toretsk (Donbass) | | | | Arriviamo in tarda mattinata nel centro della cittadina di Toretsk. Ben oltre la metà dei suoi circa 35.000 abitanti è sfollata per sfuggire alla guerra e ai soldati russi, quasi tutti verso le regioni dell'Ucraina occidentale. Le strade sono deserte. In questo momento le unità ucraine posizionate nelle periferie stanno attaccando verso Bakhmut, che si trova ad una decina di chilometri. All'ufficio postale di Toretsk
- «Erano settimane che non sentivamo combattimenti tanto intensi», ci dicono i soldati appostati tra i sacchetti di sabbia al posto di blocco prima dell'entrata alla zona urbana. Arrivando abbiamo assistito in diretta nei cieli sopra di noi al duello tra due vecchi Mig ucraini dell'epoca sovietica e le contraeree russe, che li hanno costretti a interrompere il blitz di attacco. Ieri mattina una donna ha perso la vita a causa dei colpi caduti per le strade. Il grande ospedale regionale è stato ripetutamente centrato dalle artiglierie russe ai primi di giugno ed ora è abbandonato.
- Eppure, c'è un luogo che qui, come in tanti altri centri urbani sulla linea del fronte, è sempre affollato nelle ore centrali della giornata: l'ufficio postale. La gente vi arriva per ritirare tutto ciò che qui ormai i negozi non vendono più perché chiusi o sforniti. «A parte il cibo, che troviamo ancora, tutto il resto lo ordino via corriere, che funziona ancora bene», ci dice Irina, una cinquantenne in fila per ritirare due ventilatori.
- La maggioranza è composta da anziani: gran parte dei giovani se ne è andata da tempo portando via i bambini. «Alla posta vengo a ritirare le medicine per la pressione», dice un'altra signora. Attendono pazienti, all'interno quattro impiegate lavorano tra montagne di buste e pacchi. Non cessano neppure quando il fragore delle cannonate si fa più vicino. Sono ormai abituati e, se sono costretti a tornare a casa, chiedono ai soldati di aiutarli passando un poco di cibo: un cartone di latte, pane, frutta, del formaggio. Appena ci allontaniamo dalla zona della posta torna il deserto. I rari passanti trascinano voluminose borse della spesa. Due uomini trasportano taniche d'acqua, una granata ha colpito la tubatura vicino a casa loro.
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| 8. Taccuino militare: ricompare Gerasimov | | | L'Ucraina, alla vigilia del vertice Nato, trasmette segnali di fiducia. Le forze â secondo Kiev â hanno compiuto una nuova avanzata nella regione di Bakhmut mentre sono stati sferrati raid con missili a lungo raggio. Il governo Zelensky vuole ribadire di avere l'iniziativa, anche se deve scontrarsi con la difesa agguerrita e organizzata degli invasori.
- Valery Gerasimov, il Capo di Stato Maggiore russo, è riapparso in un video ufficiale. Il generale era di fatto scomparso dopo la rivolta della Wagner del 24 giugno. Molte le speculazioni su una sua possibile rimozione. Il filmato, però, sembra affermare il contrario. Resta sempre l'alone di opacità attorno alle dinamiche moscovite.
- La Polonia ha annunciato l'arresto di un'altra spia russa. Sale così a 15 il numero di presunti agenti individuati dai servizi di sicurezza. Il territorio polacco è la principale porta di ingresso per gli aiuti militari in favore degli ucraini e base di attività per le intelligence occidentali.
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| | «La seconda giornata più bella della mia vita, dopo quella in cui è nata mia figlia Skai». Ieri Elina Svitolina, 28 anni, tennista ucraina di Odessa, ha fatto l'impresa sull'erba di Wimbledon: ha vinto una partita in rimonta contro la bielorussa Victoria Azarenka, ex numero uno del mondo (11-9 al tie-break del terzo set). Tornata da poco dopo l'assenza per maternità , Svitolina aveva perso il primo set ed era sotto due giochi a zero nel secondo. Sembrava non avere più energie: «Ho pensato a tutta la gente che mi stava guardando da casa, in Ucraina, ho pensato a tutte le sofferenze. Ho lottato su ogni punto, per il mio Paese â ha detto alla fine â E ora sono così felice di aver regalato agli ucraini un piccolo momento di gioia».
- Al Roland Garros il mese scorso Svitolina era stata fischiata dal pubblico per non aver stretto la mano a un'altra rivale della Bielorussia, Paese alleato di Mosca nella guerra di aggressione all'Ucraina. A Londra è successo il contrario. In mezzo al pubblico che ha fatto il tifo per Alina (comprese l'attrice Sienna Miller e l'attivista Malala Yousafzai), qualcuno ha fischiato la sconfitta Azarenka mentre lasciava il campo, credendo che fosse stata lei a rifiutare la stretta di mano finale. «Il pubblico non è stato corretto â ha detto Azarenka â Ma io rispetto la scelta di Alina di non salutare le atlete russe e bielorusse». Una parola, rispetto, che vale molto. E infatti anche Svitolina ha avuto parole buone per la rivale: «La ringrazio per il sostegno al popolo ucraino».
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| 10. Olanda, Rutte dice addio alla politica | | (Samuele Finetti) L'era di Teflon Mark è giunta al capolinea. Cinquantasei anni, gli ultimi tredici come premier olandese â a questa straordinaria longevità politica, senza precedenti nella storia del Paese, deve il suo soprannome â Mark Rutte ha alla fine detto basta: «Non ho intenzione di candidarmi di nuovo come leader del mio partito. E dopo le elezioni di novembre, lascerò la politica».
- Il quarto governo Rutte sarà dunque l'ultimo, caduto dopo una crisi interna alla coalizione di maggioranza che si è spaccata sull'accoglienza dei migranti (per la gioia di Caroline van der Plas, leader del Movimento civico-contadino). Inutili i tentativi di ricucire e trovare una mediazione: dopo giorni di negoziati, lo scorso venerdì il primo ministro non ha potuto far altro che annunciare le proprie dimissioni. Di conseguenza l'Olanda tornerà al voto in autunno, a nemmeno tre anni dall'ultima tornata in cui il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (Vvd) di Rutte aveva «vinto» col 21,8 percento dei voti. Su quella cifra si attesta tutt'oggi il partito nei sondaggi.
- Sondaggi che danno favorito, col 27 percento, proprio il BoerBurgerBeweging, il Movimento Civico-Contadino che a marzo ha ottenuto la maggioranza nelle elezioni provinciali. Ci sono dunque serie probabilità che la leader dei contadini, Caroline van der Plas, succeda a Rutte e diventi la prima premier donna della storia dei Paesi Bassi. Nel frattempo, il leader del Vvd resterà in carica fino alla nascita del nuovo governo. Un'operazione che, vista la recente difficoltà nella formazione delle coalizioni, di solito richiede mesi. Teflon Mark, che ha resistito a crisi, elezioni, sondaggi sfavorevoli e scandali, dovrà attendere ancora un po' prima della pensione politica.
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| | di stefano montefiori corrispondente da Parigi | | | | Una nuova testimonianza contro Gérard Depardieu, 74 anni, già indagato per violenza sessuale dopo la denuncia di Charlotte Arnould nel 2018 e accusato da altre 13 donne sulle colonne del giornale Mediapart nell'aprile scorso.
- Questa volta a parlare, alla radio France Inter, senza svelare la propria identità , è una donna che ha fatto l'aiuto regista sul set di una serie tv con Depardieu come protagonista. La donna, 27enne all'epoca dei fatti, spiega di avere accettato quel lavoro perché ne aveva bisogno, anche se conosceva la reputazione di Depardieu e aveva già sperimentato in precedenza i suoi commenti a sfondo sessuale. Le riprese cominciano, e «Depardieu si permette osservazioni sul mio fisico davanti a tutta la troupe. Poi si mette a fare proposte sessuali esplicite, arriva a propormi denaro, e prende l'abitudine di allungare le mani»... (qui l'articolo completo).
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| | (Guido Olimpio) Un drone americano ha condotto uno strike in Siria, a nord di Aleppo. Secondo la versione ufficiale l'incursione ha ucciso un alto esponente dello Stato Islamico, Ussama al Muhajir, che era a bordo di una motocicletta. Aspetto collaterale: le fonti Usa hanno sostenuto che i velivoli impegnati in questa missione erano stati «disturbati» in precedenza da manovre aggressive da parte dei caccia russi. I resti della moto
- I raid anti-terrorismo contano almeno tre fasi. 1) L'identificazione di un possibile bersaglio. 2) L'inchiesta: il tracciamento del target, lo studio delle sue mosse. 3) L'azione «cinetica», ossia l'eliminazione. Che può scattare dopo una lunga preparazione o a volte perché si è aperta una finestra di opportunità .
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| 13. Segreti del Sud Ovest/24: il ranch di John Wayne | | (Guido Olimpio) Arizona. A un tiro di sasso dal confine con il Messico, una piccola gemma: Rancho de la Osa. L'ho spesso sfiorato durante i viaggi di lavoro da queste parti, un luogo con una sua storia. Una volta, quest'angolo era abitata dai nativi, i Tohono Odham, quindi è stata creata una missione religiosa dei gesuiti, infine è passato di mano, dalla sovranità messicana a quella statunitense. Il ranch è stato in seguito trasformato in albergo dove gli ospiti possono vivere le esperienze dei cow boys. Di posti come questo ve ne sono tanti nella regione, attirano turisti anche stranieri, però il Rancho della Osa conserva fascino e «segreti» â si fa per dire â che lo rendono speciale.
- Era uno tra i preferiti del grande John Wayne che si riposava qui durante le pause delle riprese: alcuni spezzoni di film sono stati girati non troppo lontano. Inoltre il leader rivoluzionario Pancho Villa provò a conquistarlo e, fatto ancora più storico, l'alto funzionario William Clayton preparò qui il Piano Marshall, il piano di supporto all'Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale.
- Il territorio è pianeggiante, costeggiato da una catena montuosa e immerso nella riserva naturale di Buenos Aires. All'esterno non manca il lato più duro: i clandestini, gli spalloni della droga, le pattuglie a cavallo della polizia, a volte i vigilantes. Old West. Pacchetto completo. La serie continua.
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